“METTI VIA QUEL CELLULARE!” è spesso la frase tipica che il genitore rivolge al proprio figlio adolescente che pare essere inglobato dallo schermo luminoso del proprio smartphone.
Essere online, essere costantemente disponibile potrebbe essere vissuto da un adulto come un incubo quando invece per l’adolescente è segno di partecipazione, di presenza,di inclusione in un gruppo (virtualmente) soddisfacente, insomma di “esserci”.
Parliamo dunque della iGeneration, conosciuta anche come Generazione Z, che accoglie al suo interno tutti gli individui nati a partire dalla seconda metà degli anni novanta fino al 2010, dove la “i” rappresenta sia l’insieme di device nati con loro (iPhone, iPod, iPad…) sia l’uso più personalizzato (individualized) del world wide web.
La iGeneration non usa internet, vive internet, abitando le loro quotidianità contemporaneamente dentro e fuori dagli spazi digitali (Livingstone, 2009).
Il problema nasce quando l’uso della rete porta a una restrizione delle relazioni con gli altri, percependo e vivendo la ‘vita internautica’, come più agevole rispetto a quella reale.
Spesso parliamo di dipendenze da tecnologia, riferendoci a quelle dipendenze legate ad una eccessiva interazione uomo-macchina (Griffiths, 1995).
Le tecnologie tradizionali semplificavano e rendevano più efficace il lavoro fisico; le nuove tecnologie dilatano la realtà quotidiana su potenziali “regni virtuali”, mentre la mente umana, direttamente e indirettamente, si modifica e modifica le proprie capacità sensoriali.
E non solo. Parebbe emergere dalla letteratura la seconda criticità correlata alla dipendenza da tecnologia: Goleman, nel 2011, parla di ANALFABETISMO EMOTIVO, caratterizzato da:
• mancanza di consapevolezza e quindi di controllo delle proprie emozioni e dei comportamenti a esse associati;
• mancanza di consapevolezza delle ragioni per le quali si prova una certa emozione;
• incapacità a relazionarsi con le emozioni altrui (non riconosciute e comprese) e con i comportamenti che da esse scaturiscono.
Che fare dunque? La soluzione è forse impedire qualsiasi contatto con la tecnologia?
Ne parleremo insieme SABATO 20 GENNAIO presso Villa Tacchi Viale della Pace 87 – sala conferenze a Vicenza.
E’ POSSIBILE PARTECIPARE GRATUITAMENTE PREVIA PRENOTAZIONE inviando una mail a: assogevi@gmail.com oppure telefonando al n° 3777064375