Che cosa è l’autolesionismo?
Per autolesionismo si intende quel comportamento in cui si aggrediscono intenzionalmente parti del proprio corpo, tendenzialmente le braccia o le gambe, senza intento suicidario. Generalmente i ragazzi usano lamette, oggetti appuntiti o taglienti per graffiarsi, tagliarsi e ferirsi in qualche modo, oppure si bruciano con accendini o si colpiscono, sbattono i pugni o altre parti del corpo su pareti, muri o vetri. Il cutting, ossia il tagliarsi, è la forma più frequente, soprattutto tra le ragazze.
Gli adolescenti maggiormente a rischio di comportamenti autolesivi, sono spesso ragazzi senza un’adeguata vita sociale, introversi e/o con autostima bassa.
Spesso ad altri tipi di comportamenti autodistruttivi sono associate problematiche alimentari, abuso di sostanze o eccessiva connessione ad internet e social network, dove possono svilupparsi anche condotte di emulazione. Il 65% degli adolescenti autolesionisti, infatti, può abusare anche di bevande alcoliche, il 55% è arrivato a ridurre drasticamente il cibo per dimagrire, il 58% si abbuffa e mangia in maniera incontrollata fino a stare male
L’autolesionismo è un circuito da cui è complicato uscire, perchè viene vissuto come un’unica soluzione per gestire le emozioni e il proprio mondo interno.
Come è possibile riconoscere i segnali di questa sofferenza?
Sabato 14 aprile alle ore 10.00 presso il salone della circoscrizione del Centro Civico 3, sarà possibile confrontarci sull’argomento con la Dottoressa Giulia Disegna psicologa, psicoterapeuta esperta in tematiche dell’adolescenza.